Nel 1961 il regista Billy Wilder fece un film dal titolo “ One, Two, Three” ispirato al testo di Molnar.
Anche questo film è giocato sul ritmo crescente ed incalzante.
A queste due opere mi sono ispirato per scrivere un testo teatrale con 12 personaggi maschili e 5 personaggi femminili. L’intenzione è di far interpretare questi ruoli ad attori che, con continui cambi di costume, possano costruire tutti i personaggi richiesti. La commedia, si può realizzare con un minimo di 5 uomini e 4 donne.
Il signor Rigon, influente direttore di banca, oltre che amministratore della ditta Fabbriche Riunite Automobili e Motori, è in procinto di partire per le desiderate ferie. Partirà con Lidia, figlia di una importante famiglia americana con la quale il signor Rigon ha in mente lucrosi affari nel settore automobilistico. Lidia è figlia unica, educata con rigore e spiccata moralità. E’ in vacanza presso la famiglia Rigon con lo scopo di imparare la lingua italiana e conoscere la locomotiva d’Italia, il fiorente nord’est. Lidia arriva e confessa di essere innamorata da alcuni mesi. Purtroppo confesserà anche di essersi sposata in segreto e di non poter mentire perché tra pochi mesi diventerà madre.
Rigon scopre che l’amante, ora marito e futuro padre del figlio di Lidia, non è purtroppo un facoltoso borghese, come desiderato dalla famiglia di Lidia. Lei si è innamorata di un modesto operaio e, come se non bastasse, un sindacalista.
Si potrebbe negare tutto ma Lidia, onesta come sembrava essere, ha già inviato un telegramma alla sua famiglia in viaggio in Europa, invitandoli a venire a conoscere suo marito. Arriveranno tra pochi minuti. Giusto il tempo di una commedia.
Rigon non perde la calma ma decide di fare l’impossibile: trasformare Mario Brusaporco in un perfetto gentleman, aristocratico, borghese, titolato e imprenditore affidabile.
Quindi attiva una strategia che coinvolge gente di vario genere, barbiere, sarta membri del consiglio d’azienda, dottore, notaio, e molti altri in una giostra sempre più rapida di situazioni.
Sarà costretto a scendere a patti con il conte Italo Petacci Scaldaferro per far adottare Mario Brusaporco e dotarlo di casato nobiliare e cognome adeguato.
Si troverà alle prese con commessi di negozi di biancheria, una sarta inglese di taglio ma non di lingua del negozio Old England, un barbiere dal rasio facile, fino ad un fotografo addetto stampa molto pratico con i fotomontaggi.
Riuscirà a comprare anche un titolo di console dal signor Colleon ed insegnare in modo succinto il pensiero borghese riguardo la politica intercontinentale, la fisica, la musica e quanto può servire per divenire un bravo direttore.
Tutto questo scandito nei tempi indicati da una pragmatica segretaria; la signorina Barbieri.
La commedia si gioca sul ritmo, durata complessiva 100 minuti. Il genere di comicità è di situazione più che di battuta, intensa prova per gli attori e un importante ruolo primario attorno al quale si svolge l’azione.
Genere comico adatta a tutte le età.