In principio dicevano che era una normale influenza. Non mi sono mai vaccinato per l’influenza, mio cognato sì. Lui è grande e grosso, talmente grosso che stona non sia verde, come Hulk. Come lavoro passava a raccogliere il latte nelle fattorie. Girava con il camion e caricava vase di alluminio da 40 chili l’una.
Le sistemava nel cassone alto un metro del camion, due alla volta, una per braccio. Poi sono arrivate le cisterne e sparite le vase, ma i muscoli sono rimasti. Lui si vaccina sempre contro l’influenza, si vaccina anche adesso che è in pensione.
Ogni mattina mi aspetta seduto sul portico, mi guarda andare al lavoro. Se c’è il sole dice “suderai”, se piove dice “ti bagnerai”. Uomo di poche parole, ma irritanti.
Ogni mattina mi aspetta seduto sul portico, mi guarda andare al lavoro. Se c’è il sole dice “suderai”, se piove dice “ti bagnerai”. Uomo di poche parole, ma irritanti.
Sembrava influenza ma non lo era. Cominciarono i morti, i camion militari con le bare da Bergamo, le fosse comuni ad Hart Island, a New York. Qualcuno volle sperimentare la teoria dell’immunità di gregge e si ammalò. Il codivirus contagiò Boris Johnson che guarì e Luis Sepúlveda che morì.
In poco tempo divenne normale rimanere a casa, usare guanti e mascherine, discutere di M.E.S. sui social e ascoltare varie teorie più o meno complottiste. Divenne dura per tutti e per cercare ottimismo e senso di appartenenza iniziarono i flash mob cantando dai balconi. Dilagò l’uso di tik tok anche tra gli over quaranta per costruire video, a volte divertenti a volte imbarazzanti. Youtube fu invaso da tutorial su come costruire mascherine con carta, stoffa, reggiseni, mutande. Si imparò il significato della parola meme, e si condivisero. Si formarono gruppi per videochat, tra amici, per lavoro e anche per tentare prove musicali o teatrali. Whatsapp surriscaldò i server di Zuckerberg a causa delle innumerevoli videochiamate. Per solidarietà e conforto al popolo italiano Porn Hub concesse gratuitamente l’accesso alla versione pro. Si narra che arrivò a offrire i suoi server all’INPS per permettergli di far fronte alle centinaia di migliaia di domande per la cassa integrazione.
Spero che un giorno ricorderemo questo periodo devastante perché lo avremo superato, e che non manchi molto a quel giorno.
Se impareremo qualcosa di positivo che modifichi la struttura della nostra società, che trasformi il globalismo da concetto economico a idea universale di condivisione e collaborazione, lo sapremo un domani.
Intanto la natura prosegue indifferente, e forse felice, di questo immobilismo umano. Delfini saltano in prossimità delle coste, panda giganti in cattività hanno rapporti sessuali dopo dieci anni di inutili tentativi, tra i quali si annoverano filmati erotici per panda.
Vicino a casa mia, anatre selvatiche nuotano indisturbate con la loro prole appena nata.
Tra i vari messaggi whatsapp, sono stato invitato a far parte di un gruppo dove chi vuole legge brani di libri. Senza un ordine preciso, e senza uno scopo tranne la condivisione di emozioni. A queste persone ho proposto di leggere i capitoli del mio blog. Con piacere hanno accettato e alla fine è nato un audioblog. Alcuni hanno espresso il loro divertimento nel leggere i mie testi. Sono molto grato a queste persone che, con i loro pacati consigli, mi hanno aiutato nell’impresa.
Ringrazio tutte e tutti loro. Alcune sono persone che conosco. Le altre spero di incontrarle a breve, senza guanti e mascherine ma con un bel calice in mano e un felice brindisi da fare.
Ringrazio tutte e tutti loro. Alcune sono persone che conosco. Le altre spero di incontrarle a breve, senza guanti e mascherine ma con un bel calice in mano e un felice brindisi da fare.
Ho girato il link a un’amica per vedere se apprezzava l’idea. Mi ha scritto che non riesce a leggere l’audioblog. Le ho spiegato che esiste anche una versione cartacea per i non udenti.
Buon Ascolto.
Leggono, in ordine di capitolo:
Adalberto Zanella, Antonella Maccà, Laura Festival, Anna Sequino, Marcellino Vicari, Chiara Valentini, Elisabetta Cerudi, Michela Valsecchi, Ornella Schio e Mauro Rugger.
Leggono, in ordine di capitolo:
Adalberto Zanella, Antonella Maccà, Laura Festival, Anna Sequino, Marcellino Vicari, Chiara Valentini, Elisabetta Cerudi, Michela Valsecchi, Ornella Schio e Mauro Rugger.
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